domenica 6 novembre 2011

La scatola delle schifezze


Il nostro tour nello mondo delle schifezze firmate Kraft, sta per concludersi. La tappa di oggi riguarda i preparati in scatola ed i prodotti già pronti e confezionati. In Italia il culto per il pre-cotto o il conservare fino alla data di scadenza (generalmente più vecchia della nostra ambizione di vita), sta iniziando solo adesso ha prendere un ruolo nelle famiglie italiane del mangiar bene. Modo di mangiare che è nato in America e che impianta le sue radici nei biscotti in scatola, che ancora oggi hanno vita grazie alle multinazionali.


Un esempio storico sono i Teddy Grahams, che originariamente erano dei biscotti a forma di orsacchiotto, che poi si sono ristretti e ad oggi sono dei simpatici orsetti da mangiare come merenda o nel latte a colazione. Anche i suoi sapori, ed i suoi valori nutrizionali, sono modificati negli anni, fino ad arrivare alla versione più aggiornata al sapore di banane.


Gli originali, in realtà, erano al miele e proprio da questo nasce l'associazione con gli orsi, animali famosi per la  loro passione verso il nettare delle api. Non importa neanche soffermarmi sul fatto che prima dell'arrivo al gusto banana ci sia stato il necessario passaggio intermedio al cioccolato e alla glassa,


In ogni caso, se fossimo veramente fiscali, dovremmo tener d'occhio il primo e vero cibo in scatola che ha rappresentato il nuovo continente. Negli anni '50 anche in Italia aumentò il consumo delle noccioline già sgusciate e salate, che ancora oggi sono mantenute alte dal marchio Planters sempre della Kraft.


Anche queste anno conosciuto diverse variazioni di gusto negli anni, alle volte anche drastiche. Classico l'esempio da salato a dolce, che in America sono molto bravi a farlo (ad esempio i pop corn che con una spruzzata di caramello diventano un ipercalorico dessert), e difatto le noccioline s'insaporiscono al miele e diventano dolciastre.


Un'altra qualità degli americani è quella di fare di tutta l'erba un fascio, che finchè si parla di cibo è quasi una qualità, ma per quanto riguarda etica e moralità si può iniziare ad avere dei dubbi. Il primo caso può essere sempre esemplificato dai Peanuts che si mischiano a mandorle e qualsiasi tipo di frutta secca per soddisfare anche i palati più esigenti.


Purtroppo i tempi cambiano, e da scatole di cibo caratteristiche di un paese, ancora leggermente sane e quasi glamour (adesso molte di queste fanno parte della sezione vintage). sono state affiancate dai precotti surgelati. I prodotti surgelati sono diventati abituali in tutte le famiglie sia d'oltre oceano che europee, ed i pranzi surgelati da scaldare in forno o in pentola sono le cene più acconsentite e preparate dalle mamme lavoratrici. Un esempio di questo sono i Wrapz: kebab gia preparati con mostarda, formaggio, pomodoro e pollo grigliato.


Un'altra usanza classica delle nuove mamme in carriera, questa generalmente scelta per i pranzi domenicali, dove si presume un pò più di tempo, è quella dei preparati nelle scatole di cartone. Nel nostro paese sono conosciute solo per le torte, ed anzi sono diventate un ottimo collante fra le nuove generazioni e le prime esperienze in cucina, mentre in America si cucina di tutto a quel modo.

La Stove Top è, infatti, la prima produttrice nel nuovo continente di schifezze da preparare in casa. Addirittura nelle confezioni più moderne esistono più ricette e dunque varianti di preparazioni con quelle buste sottovuoto o piene di polveri di aromi, un classico è la scatola con tacchino e una soluzione da sciogliere di erbe e condimenti.


L'ultimo preparato in scatola, quello che mi ha sconvolto francamente di più, è il Nutter Butter, ovvero una soluzione per fare il milkshake di burro d'arachidi. Già l'idea del burro d'arachidi è difficile da digerire, figuratevi l'immagine del burro d'arachidi come milkshake, oppure pensate a cosa mi può causare il burro d'arachidi formato milkshake da comprare in scatola.

Saranno lunghe da preparare, ci sarà da impazzire per trovare tutti i singoli ingredienti e sarà ancora più faticoso stare dietro ai tempi di cottura, ma molto meglio una classica ribollita!!!

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