lunedì 14 ottobre 2013

Silhouette è moda


Possano dirci quello che vogliano: curvy non-curvy, donna androgena donna femminile ecc...ma in ogni caso la silhouette femminile è sempre stata scolpita e modificata in base alle tendenze. Tanti parlano di pochi anni, in realtà è un dato di fatto esistente da secoli e che continua a perdurare e a modellarsi in base ad usi e costumi della società.

La donna immobile...sul letto stava...


Dal 200 sino all'800, l'abbondante fisicata di Simonetta Vespucci, per gli amici la Venere del Botticelli, è stata senza dubbio l'icona per eccellenza della femminilità. Allora alle donne veniva chiesto di ingrassare (tutte quante starete pensando di aver sbagliato epoca...eh già), in quanto la ciccia era sinonimo di salute e benessere; solo i poveri erano magri. La donna rotonda piaceva agli uomini, così come la pigmentazione della pelle biancastra e slavata. Le donne olivastre o meno vitree delle bellone dell'epoca, erano considerate meno preziose e dunque meno belle.

 Il vitino di vespa


La silhouette rinascimentale non fu messa in discussione (e te credo...mica sceme quelle!!!) fino all'800 quando non si decise che il vitino di vespa era in. Le donne dell'800 sarannò sempre ricordate per i loro bustier a prova di respiro: veri e propri archibugi del male, nati per dare una postura elegante e raffinata alle donne dell'epoca. In quegli anni la donna è triste, perbenista e con enormi cuscini sopra al sedere per aumentarne la tortura. Erano tutte succubi, maltrattate e magre, smunte ed emaciate dal bovarismo. Ci viene ancora da chiedersi ma gli uomini, in quegli anni, amavano le donne?

Gibson Girl


Ma noi donne siamo sempre state superiori, e anche nei secoli siamo riuscite a dimostrare di essere il sesso forte. Nonostante la silhouette castigata in bustier e rivestiture in legno, i primi anni del '900 furono segnati dall'avvento della moda, dall'arrivo delle Gibson Girl. Le prime riviste note, fra cui Harper Bazaar, attraverso le illustrazioni del disegnatore Charles Dana Gibson, iniziano a promuovere una donna più lente, nuovamente formosa (non ai livelli del '300 ma comunque non più cadaverica) e dai capelli rigorosamente raccolti e spettinati. E finalmente, alle care donne, fu concesso di allentare i bustini .

God bless Coco Chanel: Flapper Girl


Solo vent'anni dopo la donna rivoluziona ancora il suo stile con l'avvento dell'era Coco Chanel. La grande stilista, una volta affermatasi come stilista, lancia fuor di finestra i bustini e veste le donne con tailleur, abiti leggeri e collane di perle. Ecco come nascono le Flapper Girl! Erano così chiamate le donne di tendenza dell'epoca, le donne del cabaret e della belle époque...insomma tutte le amanti del Grande Gatsby, con fisici secchi e lunghi ma comunque lasciati in libertà.

Tutte amano Dior

A cavallo fra le due guerre mondiali (e anche durante) le donne dovettero rivestirsi di pudore: col marito in guerra non era più possibile andare a ballare il charleston. E difatti questa volta, il merito della riscoperta della silhouette perbenista dell'800, senza bustino-cilicio, è andato allo stilista parigino Christian Dior che inventa le gonne a ruota. Santa invenzione, ancora attualissima, che permette alle donne di avere quello che fu definito il New Look, niente di meno che la slhouette con l'eleganza richiesta.

 Tu c'hai le puppe a pera


Finite le guerre gli uomini tornano a casa e le donne nuovamente iniziano a plasmarsi a loro piacimento. Durante la seconda guerra mondiale, gli uomini, hanno sentito la mancanza delle tette, non c'è altra spiegazione, poichè fino ad allora queste membra femminili erano meno enfatizzate e necessarie ma, dai fifties, diventano accessorio primo per le "mogli perfette". Il fisico della donna di allora era gracile, curato e accessoriato di zinne a punta, o come si dice a Firenze di "pupp'a pera".

La donna tascabile


Credetemi...non aspetta a gloria un ritorno all'idea rinascimentale del grasso è bello, anzi, con gli anni '60 la donna inizia a contare le kcal, ad andare in palestra e a voler essere immagine e somiglianza della modella per antonomasia: Twiggy. Vaglielo a dire ad una cortigiana di Luigi XVI che nel 1960 le gambe stavano scoperte e dunque dovevano essere longilinee, perfette!!! La donna magra prende il significato di tendenza ed eleganza, diventa il simbolo della salute e della ricchezza. Gli anni '60 hanno proverbialmente sconvolto l'assioma robustezza-ricchezza magrezza-povertà, già entrato in crisi, trasformandolo in grasso-brutto magro-chic.

 Non solo gonne


In dieci anni non cambia la silhouette delle donne ma, nel 1970, alla donna viene concesso il primo indumento maschile: il pantalone. Ribadisco: non cambia il fatto che le donne iniziarono ad avere turpe estetiche, che tutt'ora ci portiamo dietro, tipo raggiungere una certa taglia; ma finalmente, questa sudata taglia, potevano averla anche di pantaloni.

La donna androgeno


Forse l'idea del pantalone ci ha dato un pò alla testa, in quanto con gli anni '80 la silhouette mascolina era quella più in. Pance piatte e scoperte, spalle alte e giunoniche e seno appiattito o disperso sotto giacche baggy. La donna in quegli anni è aggressiva, irruenta e trasgressiva, si diverte a pettinarsi e a vestirsi da uomo, scoprendo una nuova femminilità...forse troppo soffocata nei decenni.

Poppe e culo


Scusate la volgarità ma per descrivere il fisico delle donne degli anni '90 non credo ci sia espressione più chiara e nitida e che renda meglio l'idea. Forse dopo un decennio dove la femminilità era stata un pò repressa e messa a tacere, il ritorno della naturalezza delle forme non è stato poi tanto insensato. Se non fosse che, per raggiungere i modelli maggiorati di quegli anni, c'è stato anche il boom della chirurgia estetica...oddio forse era meglio se il sub titolo di questa decade era Barbie Girl: le donne di plastica...

Skinny Girls


Siamo proprio sceme però...dopo solo dieci anni in cui ci eravamo concesse il sedere più rotondo, torniamo a sfinirci in palestra perchè ci siamo date dei canoni estetici quasi inarrivabili. Infatti con l'arrivo del nuovo millennio arrivano anche una vagonata di nuove modelle magre, emaciate e con tanto di ossatura in bella vista. In questi anni la donna è stata un cattivo modello, un pessimo emblema della femminilità levigato e plasmato anche dai nostri uomini che di nascosto uscivano con le formose donne di colore o del sud America.

And the winner is???


Ho messo la foto di Gwineth Paltrow solo perchè la rivista People, per il secondo anno di fila, l'ha definita "La donna vivente più bella al mondo", dal canto mio, ad oggi, non saprei definire quale sia la silhouette femminile per antonomasia...è talmente vasto il range! Dal mondo della moda si iniziano a vedere le prime curvy che, a mio onesto parere, rasentano un pò l'obesity più che il curvy; lasciando comunque i meglio riflettori alle modelle magre e minute. Le forme continuano a piacere agli uomini, tanto che le bellone di turno non sono mai piatte o magre insane; la donna alta continua ad avere la meglio, ma la donna minuta non viene disdegnata, anzi, è quella che fa più simpatia. Non siamo tutte uguali e sembra che da qualche anno a questa parte...ognuna è bella a modo suo. 

Secondo voi...come è la silhouette delle donne di oggi? Ed in quale epoca, sempre secondo voi, la donna ha avuto la silhouette più bella?

3 commenti:

  1. Questo post mi piace molto, è ben fatto e chiaro. Brava, continua così!

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  2. Concordo...ora che Gwineth Paltrow sia la donna più bella del mondo è un pò da rivedere e correggere anche a parer mio!!!

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