martedì 22 ottobre 2013

Pop Corn sul divano


Care amiche e cari amici torniamo a parlare di film e soprattutto di film che ho visto ultimamente e che quindi posso consigliarvi o meno...

LA PRIMA COSA BELLA

L'avete visto tutti...ma io arrivo, come mio solito dopo i fochi (come si suol dire in toscana, dove per dopo i fuochi, s'intende letteralmente in ritardo). In ogni caso l'importante, con film simili, è arrivarci!!! Paolo Virzì segna un ennesimo gol per il Livorno, mostrandoci come la città portuale abbia ancora storie da raccontarci anche dopo l'annoverato successo di Ovosodo. La storia è un intrigo perfetto fra passato e presente che s'interseca in parallelismi e sovrapposizioni mai confusionarie o irrazionali. Una storia che fino allo sconvolgente finale lascia indurre a pensare che dietro alla bellissima mamma, interpretata da Micaela Ramazzotti, si celi una donna libertina troppo procace per i suoi tempi. In realtà sarà la mamma ormai matura e sul letto di morte, interpretata da un'altrettanto brava Stefania Sandrelli, ha spiegarci come sia stato "il popoletto" e le sue voci di corridoio ha modellare l'immagine della seducente donna. Noi vediamo il racconto attraverso gli occhi del figlio, anche lui magistralmente plasmato dall'arte recitativa di Valerio Mastrandrea, che si lascia e ci lascia trasportare e affogare dalle "ciane" del volgo.

IL FIGLIO PIù PICCOLO


Restiamo in Italia con un'altra storia italiana ed un'altra Italia. Questa volta siamo dentro la cinepresa di Pupi Avati che segue morbosamente la vita di un noto imprenditore italiano e del suo lento declino. L'interpretazione inaspettata qua spetta a Christian De Sica che, abbandonati i panni del perenne vacanziere estivo e/o invernale, diventa un padre e un marito truffaldino e poco responsabile. Una storia tricolore tanto quanto i suoi personaggi, che non sarebbero stati più reali o più italiani neanche se avessero mangiato pizza e spaghetti suonando un mandolino ad un matrimonio d'un mafioso. Un applauso speciale anche a Luca Zingaretti e alla sua seria e professionale, come suo solito, interpretazione.

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