martedì 21 febbraio 2012

Le mardi gras


Le mardi gras o martedì grasso ad oggi è semplicemente l'ultimo di carnevale, ma se intervistassimo le proprie nonne scopriremmo molto di più (e una chiacchierata al telefono con la mia nonna può essere ricca di materiali per un post, omettendo la parte dedicata alle lamentele sul vicinato).
Io "E allora, se non vi vestivate in maschera, come lo festeggiavate il martedì grasso?"
Nonna "Mangiavamo!"
Io "Certo per la vostra generazione ogni occasione era buona per mangiare"
N "Eh no cara mia, ti sbagli di grosso, noi si mangiava solo in certe occasioni! Poi dopo si faceva quaresima.."
Io "Tipo ramadam?"
N "Tipo che?!"
Io "Rama...nel senso che mangiavate come maiali all'ingrasso per una giornata e poi vi mettevate a dieta?"
N "Non era proprio un mettersi a dieta, ma diciamo di sì."
Io "C'era un significato religioso..."
N "Certo! Dopo c'era il mercoledì delle ceneri e s'iniziava la quaresima prima della santa Pasqua. Infatti al martedì grasso si usava confessarsi"
Io "E mangiare!!"
N "E mangiare, certo, anche perchè al di là della quaresima, c'era anche un significato più contadino, si dovevano finire tutti i cibi più grassi. D'altronde si entrava nella primavera e i freezer non esistevano, se s'era morto il maiale da poso, andava finito! Con la primavera i contadini non avevano più bisogno di cibi pesanti per affrontare il freddo fuori, anzi, avevano bisogno di roba fresca e leggera!"


Io "E gli avanzi del martedì grasso?"
N "Fidati, non rimaneva tanta roba... Non ti credere che ci fossero tavole imbastite con chissà cosa! Poi al limite due frittelle si davano anche al prete."
Io "Giusto, dimenticavo i dolci di carnevale!"
( frittelle, castagnole, tortelli dolci, fritole o caragnoli sono palline di pasta o di riso con pastella di uovo che vengono fritte e zuccherate; la varietà dei nomi dipende dal dialetto regionale)


N "Certo, e si accompagnavano di tutto un rituale di preparazione...voi li comprate già fatti i cenci, per esempio, ma noi si facevano, ed era una festa. Si guardava la mamma mentre li preparava ed i primi pronti erano per noi. Aiutavamo la mamma zuccherando i cenci appena fritti e poi aspettavamo con ansia il babbo, che una volta tornato da lavoro diventava giudice supremo delle squisitezze preparate".
(cenci, chiacchiere, bugie, galani, sfrappole, rosoni e crostoli sono altri dolci tipici d'Italia del periodo carnevalesco. Anch'essi vengono fritti e conditi con zucchero a velo o col cioccolato).
Io "Hai ragione e non solo si comprano, ma si trovano già dagli inizi di gennaio"
N "Infatti, s'è perso anche il significato che avevano col carnevale. A proposito sai perchè si chiamano cenci?"
Io "No..."
N "Perchè sono gli stracci con cui è composto l'abito di Arlecchino. Hai presente la maschera di Arlecchino? Bene, devi sapere che era povero e quindi si costruì l'abito a forza di straccetti; ed è per questo che è tutto variopinto."


Io "Quindi noi ci mangiamo gli stracci di Arlecchino... E riuscivate a fare fuori tutto in un giorno?"
N "No, e comunque era sempre il periodo di carnevale, quindi, magari la domenica precedente al martedì grasso si mangiavano le frittelle e il martedì i cenci (per portarti un esempio). Poi c'erano dei dolci che consumavamo durante tutto il mese di febbraio"
Io "Tipo?"
N "La schiacciata alla fiorentina"
(dolce tipico della città di Firenze, impasto soffice e a levitazione naturale che una volta pronto viene ricoperto di zucchero a velo oppure guarnito con panna montata).
Io "E la tua è inconfondibile... Pensa il mio ragazzo, da quando l'ha assaggiata, mangia solo la tua!"
N "E pensare che prima non le aveva mai mangiate..."
Io "Ma soprattutto che credeva che fosse salata".

2 commenti:

  1. Bellissimo questa rivisitazione in forma di dialogo sul carnevale, perchè per noi nn vale quasi nulla, ma per i nonni era un festone!!!!!!
    mi garba assai questo post!!!è tenerissimo!Poi m'immagino la tu' nonna che te lo racconta!*.*
    Anche se...davvero,salata...la schiacciata alla fiorentina.....salata????:DDDDDDDDDDDDDDDD

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  2. Bada che ho tentato di nazionalizzare il toscano stretto di mia nonna, è stata un'impresa dura!!!

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